Guglielmo Ascheri: “Siamo nel periodo più caldo della programmazione, abbiamo definito le linee guida da seguire per il futuro del club”
Vicepresidente Guglielmo Ascheri, a che punto è il lavoro per la programmazione in vista della prossima stagione agonistica e quanto è difficile lavorare con le incertezze determinate dal Covid-19?
“Siamo ormai entrati nel suo periodo più caldo. Tra poco più di un mese ripartiremo con la preparazione precampionato e, nonostante le difficoltà generate dalla straordinaria situazione generale che stiamo vivendo, sono ormai un paio di mesi che abbiamo definito le linee guida ed il modello da seguire nel breve-medio periodo per il futuro del club. Diciamo che siamo a un buon punto. Stiamo lavorando a un piano di sviluppo per i prossimi tre-quattro anni da condividere con tutti i nostri stakeholders”.
Che tipo di pallavolo e di campionato ritroveremo nella prossima stagione?
“Una pallavolo che mi auguro possa, al momento della ripartenza ufficiale, essere quanto più vicina alla sua normalità o, per meglio dire, a una ‘nuova normalità’. Dovremmo abituarci e far fronte a qualche cambiamento richiesto, in parte lo stiamo già facendo, ed immagino questo possa rappresentarsi principalmente sulle abitudini del vivere la palestra, il campo, l’evento partita e tutto quanto ruota attorno a una organizzazione sportiva. Auspico che dopo le tante difficoltà si possano individuare nuove opportunità per l’intero movimento e la sua ripartenza. Per quanto riguarda il campionato i messaggi che già oggi abbiamo, ci parlano di un arrivo-ritorno di nuovi club e di aggregazioni di alcune importanti realtà con grandi ambizioni e la conseguente costruzione di roster di assoluto livello. Tutto questo fa pensare che vivremo una stagione avvincente e molto competitiva”.
Quali sono gli obiettivi che si pone in questo momento la Emma Villas Aubay Siena?
“Gli obiettivi che ci siamo prefissati saranno assolutamente orientati verso il rispetto e la tutela della nostra storia e della città che rappresentiamo, senza mai dimenticare il nostro dna e, possibilmente, accrescendo il patrimonio fino ad oggi costruito. Mi piace evidenziare i tre principali filoni per noi fondamentali: il primo riguarda i numerosi imprenditori che hanno creduto e sostenuto il progetto in queste stagioni, e che ancora oggi ci supportano con grande partecipazione; il secondo riguarda i tanti tifosi ed appassionati che ci seguono e che non mancano mai di ricordarci quanto quello che stiamo facendo rappresenti un qualcosa di importante per molti, anche al di là del mero aspetto sportivo; il terzo riguarda i ragazzi e le famiglie del settore giovanile, un gruppo che in pochi anni ha costruito qualcosa di significativo”.
Cosa possono fare il governo nazionale e la politica dello sport per il mondo della pallavolo?
“Allargherei il discorso a tutto quel mondo sportivo in generale che non segue le dinamiche del calcio di vertice. Ritengo che le istituzioni centrali avrebbero il dovere di fare molto vista l’importanza ed il peso sociale, e non solo, che questo rappresenta. Probabilmente si sottovalutano le difficoltà che in tanti troveranno in una ripartenza a settembre. Non scordiamoci che rimane aperto il complesso tema degli impianti sportivi, sul quale non sono ancora arrivate indicazioni chiare. Condividiamo al 100% la proposta di emendamento sul credito di imposta sulle sponsorizzazioni promossa dalla Lega Volley assieme al Comitato 4.0. Rappresenterebbe un’occasione unica per aprire un vero percorso di sostegno verso quel comparto sportivo che necessita di assoluta vicinanza attraverso aiuti ed azioni concrete. Ad oggi l’emendamento risulta bocciato con il decreto rilancio, ma verrà ripresentato come testo base all’interno del prossimo decreto che il governo emetterà. Ci auguriamo vivamente che questo percorso possa avere esito positivo e dovremmo tutti spingere in tal senso. Al riguardo lancio una proposta: vedrei bene la costituzione di un manifesto nazionale a sostegno di questa e future iniziative, attraverso il quale trovare la firma e la condivisione delle centinaia di migliaia di aziende, di imprenditori, di presidenti, di professionisti che, a vario titolo e livello, investono e vivono lo sport nel nostro paese. Oggi più che mai lo considererei come un forte messaggio di allarme a supporto delle rappresentanze sportive ed a tutela dell’integrità dei diversi movimenti sportivi coinvolti”.